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Albania

Il castello di Rozafa a Scutari, Albania

Guida alla visita della fortezza Rozafa di Scutari

Scutari è la cittadina più settentrionale del territorio albanese, vicina al confine con Il Montenegro, ed è conosciuta per l’omonimo lago (il più grande di tutti i Balcani!) e per essere considerata la culla della cultura albanese. Anche se siete di passaggio e trascorrete solo poche ore nella “città delle biciclette“, non potete fare a meno di notare – e visitare! – l’imponente costruzione sita all’entrata della città: la fortezza di Rozafa (Kalaja e Shkodres)

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Il colle su cui si erge la fortezza

L’inizio della costruzione del castello risale al IV secolo a. C, momento in cui inizia la vita di questa cittadina che, dal 181 al 168 a. C., è stata anche capitale dello stato illirico. Quasi tutte le mura che vediamo oggi, però, risalgono al Medioevo e, in particolare, al periodo veneziano (1396-1478).

Il castello si divide in tre settori: l’ultimo, costruito dai veneziani all’inizio del XV secolo, è il più rilevante in quanto sede della residenza del governatore.

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Le rovine all’interno del Rozafa.

Purtroppo sono presenti poche tabelle illustrative e non ci sono audio-guide. L’entrata al Rozafa è a pagamento, circa 200/300 lekë (1,5/ 2 euro), e la visita dura tra l’una e le due ore.

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Il secondo settore

Il panorama è spettacolare! Dalla fortezza, infatti, è possibile ammirare il lago e la confluenza dei fiumi Buna, Drin e Kir.

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Scutari vista dall’alto

LA LEGGENDA

La leggenda narra di tre fratelli impegnati nella costruzione delle mura della fortezza. Il loro lavoro, però, durante la notte, crollava. Un giorno un vecchio saggio che passava da quelle parti disse ai tre fratelli che le mura, per essere forti e solide, necessitavano del sacrificio di una delle loro mogli. La scelta della moglie doveva avvenire casualmente e così il sortilegio si sarebbe annullato. Colei che l’indomani sarebbe giunta con il pranzo sarebbe stata immolata per il bene della comunità. I tre fratelli giurarono di non dire nulla, ma il silenzio venne infranto da due dei tre che raccontarono tutto alle rispettive mogli.

Fu così che l’indomani toccò portare il pranzo alla moglie del più giovane dei fratelli e madre di un bambino. Le venne raccontato quanto il vecchio saggio aveva detto e la giovane accettò, con dignità e coraggio, di farsi murare viva all’interno della fortezza, ma pose una condizione: una gamba, un braccio, un occhio ed una mammella, dovevano rimanere scoperti per poter vedere, cullare, accarezzare e allattare il proprio figlio. Da quel giorno da quelle mura scendono gocce di acqua lattiginosa. La fortezza, dunque, prende proprio il nome di questa donna, Rozafa per l’appunto.

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Dettagli
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Modelle per una ripresa di un programma televisivo

COME ARRIVARCI:

IN AUTO: La fortezza Rozafa si trova all’entrata della città. Arrivando da Tirana la troverete in cima al colle sulla destra, subito dopo il ponte sul fiume Buna. Seguite le indicazioni per Rozafa Castle o Kalaja e Rozafës. Inizialmente la strada è asfaltata, ma dopo qualche chilometro diventa un acciottolato di pietre (particolarmente scivoloso quando bagnato). Vi è la possibilità di lasciare l’auto in un parcheggio a pagamento, opzione che consiglio perché spesso i pochi parcheggi liberi sono occupati e perché non è una strada in cui è facile fare manovra.

CON I MEZZI PUBBLICI: è possibile prendere uno dei tanti autobus che partono dal centro città o, in alternativa, salire su un furgon diretto a Tirana (furgoni privati: simpatica e veloce alternativa ai bus di linea) e chiedere di farvi scendere al Rozafa.

A PIEDI o IN BICICLETTA: dal centro città, ossia dalla strada pedonale dove si trova la statua di Madre Teresa, seguite la statale in direzione Tirana. Chiedere indicazioni è facile e molte persone parlano italiano.

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Il museo

TIPS:

  1. Cercate il muro da cui sgorga acqua o meglio il latte materno della donna murata viva, come racconta la leggenda.
  2. Il castello sorge, come tutte le fortezze, in cima ad un colle a 120 m dal livello del mare. Da lì è possibile ammirare il panorama da tutte le sue angolazioni: le Alpi Albanesi, il lago, i fiumi, il vicino Montenegro e i resti di una delle più antiche moschee del territorio delle aquile.
  3. All’interno è presente un piccolo museo a pagamento che suggerisco di visitare. Chiedete al custode curiosità o informazioni, è sempre ben disposto a raccontare della storia del suo Paese.
  4. È un luogo ideale per fare fotografie e per farsi fotografare! Per questa ragione, non di rado, è possibile vedere ragazze e  donne camminare sulle pietre calzando tacchi vertiginosi.
  5. Sul colle è visibile le scritta Shqiponja che significa aquila e da cui deriva il nome SHQIPERIA, il “Paese delle Aquile”. Shqiponja è anche il nome del ristorante sul fiume ai piedi della fortezza, non il migliore della città ma comunque raccomandato.
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Reugë të mbarë!

Photo Credit: Chiara Soban

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