Food&Drink

Ćetenija: uno dei dolci più antichi della cucina bosniaca

Dolci rituali di buon vicinato nelle fredde serate invernali

Avete mai sentito parlare della ćetenija?

Qualche anno fa, a Prijepolje, io e Dalia l’abbiamo assaggiata e, fra un boccone e l’altro, ci siamo fatte raccontare la storia di questo dolce così particolare.

C’è da dire che, inizialmente, non avevamo mostrato molto interesse nel volerla provare. La presentazione, infatti, non era di certo così invitante. “Ragazze, pensate, è un dolce fatto praticamente di soli 3 ingredienti: farina, acqua e zucchero“. Davanti agli occhi (e al naso) ci siamo trovate una teglia ricoperta di filamenti dorati dal profumo inconfondibile di zucchero caramellato e farina tostata. Superando la prima esitazione, abbiamo lustrato un’abbondante porzione di questa dolcissima specialità bosniaca, tentando di capire tutti i passaggi per prepararla.

Ingredienti

  • 1 kg di farina
  • 1 kg di zucchero
  • 2 bicchieri e mezzo d’acqua
  • il succo di un limone

Procedimento

La farina dev’essere distribuita uniformemente in una tepsija (teglia piuttosto larga) e infornata a bassa temperatura per un paio d’ore. Per capire quando è pronta non bisogna guardare l’orologio ma il colore: dev’essere dorata al punto giusto. Nel frattempo lo zucchero va caramellato insieme al limone e all’acqua: anche qui bisogna farsi guidare dal colore e, in più, dalla consistenza. Il composto deve risultare omogeneo, elastico e di un marrone lucente. Dopo averlo modellato “a colombino” e unito le estremità, formando quindi un cerchio, questo va immerso nella farina precedentemente stesa su un piano.

Da questo momento in poi sono necessarie un bel po’ di mani: ecco qui che entra in gioco il vicinato. Il cerchio di zucchero caramellato scivola di mano in mano fintantoché non si raggiunge una certa misura di diametro che permetta di formare un otto e ripiegare il cerchio su se stesso, ricordandosi sempre di coprirlo di farina. Più ore si dedicano alle chiacchiere, alle risate ed ai canti, mentre si ripetono questi passaggi, più la ćetenija sarà strepitosa!

Lavorazione del composto

Questo lungo e ripetitivo procedimento accompagnava, soprattutto in passato, le gelide giornate invernali, prima in una casa e poi nell’altra. Ottenuti i i sottilissimi fili di zucchero appoggiati l’uno sull’altro e ricoperti di farina, il dolce è pronto: non resta che farlo raffreddare alla finestra, sul balcone o davanti alla porta di casa.

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La ćetenija preparata dalle nostre zie

Ultimo accorgimento: le notizie fra i vicini di casa, si sa, fanno presto a diffondersi e così, bambini e ragazzi, un po’ per scherzo e un po’ per gola, si divertono a far sparire i dolci messi a raffreddare…e chi, impaziente di addentarli, si affaccia alla finestra o alla porta, ne sentirà solamente il vago profumo.

Ph. Leyla Vesnic

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