5 agosto 2018

Siamo a Tuzla, a casa di due amici che abitano ai piedi di una collina verdissima appena fuori dal centro città.
Facciamo colazione tutti assieme, ancora un po’ rintontiti e affumicati dal matrimonio del giorno prima, all’ombra degli alberi di susini.

TUZLA –> BRATUNAC

Dopo aver caricato i bagagli, salutiamo e partiamo verso Prijepolje, dove vive una parte della nostra famiglia. Nonostante non siano state proprio giornate di dieta, lungo la strada ci fermiamo per comprare dei piccoli burek da mangiucchiare in macchina insieme all’immancabile jogurt. A Tuzla è comune trovare questi mini burek ad ogni gusto, invece che i soliti arrotolati più grandi. Non ho ben capito se questa sia un’usanza della zona, ma sta di fatto che i mini rotolini di burek sono un’ottima invenzione perché ne puoi assaggiare come minimo 4 o 5 sbizzarrendoti con tutti i gusti che ci sono. Ovviamente ci sono le eccezioni, come mia sorella Dalia. Se fosse per lei, potrebbe esistere solo il burek classico, le altre pite (principalmente con formaggio, patate e verdure) le mangia, anche con gusto, ma solamente se non è possibile trovare il ripieno di carne e cipolla. I burek sono cotti ispod sača, ciò significa che il rotolo di sfoglia ripiena si cucina lentamente in una tepsia (teglia) con la sua bella campana ricoperta da braci ardenti.

BRATUNAC

Lentamente arriviamo a Bratunac, dove ci aspettano alcuni dipendenti della Cooperativa Insieme (1) ai quali dobbiamo consegnare le crocchette per cani Puppy che ci ha commissionato uno dei fondatori della cooperativa.
Sotto la tettoia dello stabilimento sostano due ragazzi, forse in pausa, a scambiarsi qualche chiacchiera in tranquillità. A loro consegnamo il sacco pieno di crocchette, a cui, oramai, io e Dalia siamo affezionatePuppy, infatti, era il terzo viaggiatore e a lui ci riferivamo come tale.
Al posto di Puppy sistemiamo in macchina una scatola piena di succhi e marmellate ai lamponi, ai mirtilli e al supermegabuono nuovo gusto 6 bacche selvatiche.
Effettivamente, un ottimo scambio 🙂

BRATUNAC –> PRIJEPOLJE

Da Bratunac in poi dobbiamo attivare il navigatore: da lì a Prijepolje non conosciamo la strada. I primi chilometri li percorriamo in mezzo alle campagne, incontrando trattori stracolmi di fieno, uomini e donne con carriole e qualche cane randagio che passeggia sul ciglio della strada. I buchi sull’asfalto ci fanno saltellare tenendoci sveglie e attente.

Parco Nazionale della Tara, Serbia

Dopo aver attraversato il Parco Nazionale della Tara (fichissssssimo) e lo Zlatibor (su per la montagna e giù per la montagna, su per la montagna e giù per la montagna…) arriviamo nei pressi di Prijepolje (2). Gli ultimi 34 chilometri sembrano lunghissimi. Scendendo lungo la strada che porta al centro, io e Dalia ci rilassiamo: oramai siamo vicine. Dalla finestra, come sempre, intravediamo le zie che sbirciano fuori, pronte ad accoglierci.

Catapultate sul divano insieme ai bimbi, i profumi più buoni del mondo cominciano a diffondersi dalla cucina…buranje (3), polpette e patate, zuppa e paprike.

Siamo a casa.

La cena a Prijepolje

NOTE

(1) Il lavoro della Cooperativa Insieme meriterebbe uno scritto apposito, sono uomini e donne straordinari che, in un posto segnato dalla guerra, hanno saputo creare lavoro e collaborazione. Producono succhi di frutta e marmellate ottime che potete trovate nelle nostre Coop. Per saperne di più, questo è il loro sito coop-insieme.com

(2) Qui ritrovate una Dalia in preda al panico, nel momento in cui, felici di fermarci nel bel mezzo del parco della Tara per un caffè e una birra, scopriamo di non avere nemmeno mezzo dinaro (e neppure euro, inizialmente)! Segue poi una Dalia sollevata e felice di aver trovato, smontando la macchina, una banconota da 5€.

Disperazione
Felicità!

(3) Le buranje sono tegoline larghe, morbide, carnose, già con qualche fagiolo e, specialmente, rispetto a quelle che si trovano da noi, senza filo. Si fanno in umido, con o senza carne. Sono un cibo “di una volta” che soddisfa con semplicità.

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